Empowerment femminile: i film da vedere

“Hollywood è un posto dove ti pagano migliaia di dollari per un bacio e cinquanta centesimi per l’anima.”
– Marilyn Monroe


Hollywood (e la produzione cinematografica più in generale) non è stato un posto per donne per molto tempo. I ruoli femminili erano gregari per importanza e profondità, al servizio dell’eroe di turno per accendere dinamiche amorose o di gelosia o semplicemente come delizioso complemento d’arredo al pari della scenografia.
Questa sorta di sessismo della settima arte è tutto fuorché debellato, ahinoi, ma rispetto al secolo scorso le cose sono decisamente migliorate!
(Magra consolazione, un po’ come gioire del fatto che non si mandano più al rogo le donne come nel medioevo).
Nonostante le registe siano ancora pochissime rispetto ai colleghi, e l’establishment produttivo sia pressoché completamente maschile, i personaggi femminili sono sempre più spesso al centro della storia, e non mazzolini di fiori da mettere qua e là per abbellire la stanza.


Lasciamoci ispirare dalle protagoniste di Hollywood con una carrellata di film declinati al femminile, da guardare con popcorn e vaschette di gelato al cioccolato o piatti di carbonara, a seconda dei gusti!


• Sirene di Richard Benjamin, 1990

Una debuttante Christina Ricci, la splendida Winona Ryder (chi non ha desiderato negli anni ’90 almeno una volta di svegliarsi magicamente con le sue fattezze?) e nientemeno che Cher in una storia di formazione e crescita personale che coinvolge una madre non convenzionale e le sue due figlie. Il rapporto di antitesi/sintonia tra la figlia maggiore, tutta collettini bianchi e vestiti bon ton, e la mamma, super cotonata e disinibita, corre tutto lungo il film e ci regala dialoghi indimenticabili e un percorso di consapevolezza e maturazione che coinvolge sia la figlia adolescente sia la madre nella creazione di un nuovo equilibrio. Colonna sonora perfetta per estemporanei balletti da salotto. Un film del cuore.


• Tre manifesti a Ebbing, Missouri di Martin McDonagh, 2017

Una scrittura praticamente perfetta e una maestosa Frances McDormand (che per questa interpretazione ha vinto il premio Oscar) in un film crudo, rabbioso ma anche fortemente ironico. Una madre cerca giustizia per la morte di sua figlia e lo fa utilizzando tutte le armi che ha a disposizione. Ci si arrabbia guardando questo film, ci si commuove e si sorride, muove più corde di un arpista professionista e crea una bella melodia.


• A Wong Foo, grazie di tutto! Julie Newmar di Beeban Kidron, 1995

Road movie che vede protagoniste tre drag queen in viaggio verso un concorso di bellezza. La regista inglese ha fatto scelte di casting tutt’altro che scontate per l’epoca, facendo interpretare le tre meravigliose, elegantissime protagoniste ad un affermato sex symbol dell’epoca (Patrick Swayze), un famoso interprete di film d’azione (Wesley Snipes) ed un caratterista nei mafia movies (John Leguizamo); tutti credibilissimi nei loro ruoli. Le tre divine nel loro viaggio saranno costrette a fermarsi in un piccolo villaggio del Midwest tutto machismo e omofobia che riusciranno a trasformare in un mini pride permanente.


• Fiori d’acciaio di Herbert Ross, 1989

Un cult tutto al femminile con un cast da far impallidire Titanic, tra cui Julia Roberts, Shirley MacLaine e la inarrivabile Dolly Parton, che interpretano un gruppo di amiche eterogeneo ma molto unito alle prese con il matrimonio della figlia di una di loro e con la sua malattia, tutto affrontato con un’elegante leggerezza di fondo. Il dialogo emblematico del film, in un momento drammatico, è Clairee che fa una battuta divertente e dice: “Le cose si stavano facendo strazianti, ci voleva una risata!”.


Quanto spesso ci vorrebbe una Clairee nella vita vera?

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